Le problematiche più comuni da trattare con l’applicazione di un apparecchio ortodontico infantile (sotto i 10 anni di età) sono quelle di tipo scheletrico: ipersviluppo, iposviluppo, arretramento o avanzamento mandibolare, difetti del morso, malocclusioni, numero di denti inferiore o superiore al normale. Per quanto riguarda invece il disallineamento dei denti, a partire dai 10-12 anni di età è raccomandata l’applicazione di un apparecchio ortodontico, fisso o mobile, per venire incontro ai possibili difetti.

Apparecchi mobili

Nei piccoli pazienti dai 5 ai 9 anni, un apparecchio ortodontico mobile è indicato per salvaguardare lo sviluppo delle ossa (ortodonzia intercettiva), ed è applicato per migliorare le dimensioni e la conformazione della bocca. Tali apparecchi sfruttano la naturale crescita della mandibola e guidano denti e ossa verso la posizione corretta. Possono essere fissati in bocca direttamente sui denti oppure con un dispositivo di trazione extra-orale (il cosiddetto “baffo”), che esercita la sua funzione attraverso molle, elastici e attivatori. Questi dispositivi sono utilizzati per allargare il palato, portare avanti la mandibola, impedire movimenti anormali e nocivi della muscolatura di labbra, guance e lingua.

Apparecchi fissi

A partire dai 12 anni (età in cui, presumibilmente, tutti i denti da latte sono stati sostituiti da quelli definitivi) si può intervenire con gli apparecchi fissi per curare il disallineamento del sorriso. Se necessario, sarà prima opportuno integrare la cura con un trattamento mobile, per creare lo spazio necessario per tutti i denti ed eliminare eventuali interferenze muscolari che possono ostacolare una buona riuscita dell’allineamento. L’apparecchio fisso agisce 24 ore su 24 e permette di raggiungere i risultati in tempi più brevi.
Uno svantaggio dell’apparecchio fisso può essere la difficoltà di eseguire una corretta igiene orale. È quindi molto importante indirizzare bene il bambino ad effettuare una pulizia accurata.